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26 April, 2024, 10:35
Adriano Panatta: Il tennis l'ha inventato il diavolo

Adriano Panatta: Il tennis l’ha inventato il diavolo

IL TENNIS L’HA INVENTATO IL DIAVOLO – ADRIANO PANATTA

Dopo “Più dritti che rovesci” del 2009, “Lei non sa chi eravamo noi” del 2014 e “Il Tennis è musica” del 2018, ecco la quarta “fatica” da scrittore di Adriano Panatta, tre delle quali in compagnia del giornalista Daniele Azzolini, parliamo di “Il Tennis l’ha inventato il diavolo”.
Panatta, 71 anni a luglio, rimane ad oggi il più grande tennista italiano di tutti i tempi, con i suoi 10 titoli Internazionali, tra cui Roma e Roland Garros, una Coppa Davis vinta con la squadra italiana nel 1976 e il quarto posto raggiunto nel ranking mondiale.

Il “Tennis l’ha inventato il diavolo” ha nel titolo un concetto molto centrato che tutti i tennisti conoscono sulla loro pelle. Croce e delizia, siamo di fronte a uno sport magico, ma che presenta un intreccio diabolico, che sta da sempre intrinsecamente nel gioco, nelle sue regole e nelle sue dinamiche. Come dice lo stesso Adriano, puoi giocare partite in uno stato di grazia, dove ti riesce tutto e metti a segno colpi su colpi, ma poi all’improvviso tutto può ruotare e andare per il verso sbagliato, ti ritrovi in un attimo in una condizione in cui nulla va più bene e ogni colpo sembra essere maledetto.

Nel libro Panatta cita l’ex campione croato Goran Ivanisevic, oggi uno degli allenatori di Nole Djokovic, che era solito dire che il tennista ha cinque avversari: il giudice di sedia, il pubblico, i raccattapalle, il campo e se stesso. Poi gli chiedevano: e l’avversario oltre la rete? C’è anche quello, rispondeva. Ma è il problema minore.
Insomma, questa frase sintetizza una  buona parte di quanto Panatta vuole trasmettere in questo suo libro. Chiunque ci abbia almeno un po’ giocato a tennis, sia a livello di club sia a livelli agonistici più elevati, sa quanto questo sport abbia nella fase mentale una parte decisiva. Sa quanto dura sia affrontare ogni avversario compreso se stessi e i propri limiti.

Con la sapiente collaborazione di Daniele Azzolini, il libro viene proposto in omaggio anche ai 700 anni dalla morte del Sommo Poeta, in versione dantesca suddiviso in gironi. Nell’inferno tennistico pensato da Panatta sono nove i gironi che contengono protagonisti e storie, le più incredibili e segrete di questo sport, raccontate e vissute in presa diretta e dall’interno. Storie gustose e spesso inedite, che riguardano tutti i grandi campioni del circuito, da Federer a Serena Williams, a storie di personaggi meno noti, enfant prodige, di tennisti che sono sopravvissuti all’inferno del campo di gioco ad altri che hanno interpretato il ruolo dei carnefici. Insomma, un vero e proprio Inferno in cui Adriano Panatta ci conduce e ci guida.
Ogni capitolo termina con una rubrica fissa, i “Racconti romani”, in cui gli autori riportano fatti e misfatti del torneo di casa, gli Internazionali di Roma.

Il Tennis l’ha inventato il diavolo è sicuramente un libro ben scritto e da leggere che vi consigliamo, con tutti gli ingredienti per piacere agli amanti del tennis.
È un libro che racconta il tennis e le sue storie, scritto con passione, che ci fa riflettere sulla sua parte più intima e nascosta, sulla sua complessa sfera mentale e psicologica.

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